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La stipsi
Una persona si può definire affetta da stipsi se nell’ultimo anno, per almeno 12 settimane, anche non consecutive, ha avuto meno di due evacuazioni a settimana, oppure se presenta una serie di sintomi quali:
- sforzo a evacuare
- feci molto dure
- sensazione di evacuazione incompleta
- meno di tre evacuazioni a settimana
E’ una condizione molto comune, che colpisce più spesso le donne, ma che diventa problematica se si associano altri sintomi come perdita di peso, sanguinamento rettale o anemia. In questo caso è preferibile approfondire con esami specifici, come la colonscopia, soprattutto se si ha più di 40 anni.
Cause principali di stipsi
La causa più comune è rappresentata da una dieta povera di fibre. Come abbiamo già descritto in questo articolo, è importante assumere 25 – 30 g di fibra al giorno, consumando frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Quando l’assunzione di fibra è molto al di sotto di questa soglia è molto facile che si soffra di stipsi.
Altre cause possono essere:
- sindrome del colon irritabile
- tempo e condizioni inadeguate per il riflesso della defecazione
- lesioni dolorose perianali ( come ragadi o emorroidi )
- depressione
- disturbi alimentari
- gravidanza
- ostruzioni meccaniche
- farmaci
- disturbi neurologici
- problemi del sistema endocrino ( come l’ipotiroidismo )
Cosa mangiare in caso di stipsi?
La dieta per la stitichezza ha come obiettivo l’accelerazione e la normalizzazione del transito intestinale. La fibra è l’elemento più importante, bisogna quindi preferire tutti quegli alimenti che ne contengono maggiori quantità, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali. In particolare possono essere utili:
- prugne
- kiwi
- ceci
- fagioli
- carciofi
- melone
- verdura cotta e cruda
Da evitare, invece, gli alimenti astringenti come:
- limone
- banane
- patate
- riso
- tè
Anche l’aumento dell’attività fisica può essere un elemento molto importante per riequilibrare il transito intestinale.
La diarrea
La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato dall’emissione rapida di feci poco formate. Perchè si possa parlare di vera e propria diarrea è necessario che si verifichino almeno 3 evacuazioni al giorno e che le feci siano liquide o semi liquide. La diarrea può essere distinta in quattro tipi:
- acuta, se ha durata inferiore alle 2 settimane
- persistente, se dura dalle 2 alle 4 settimane
- ricorrente, se si manifesta molto di frequente ma con periodi di sosta
- cronica, se si manifesta da più di 4 settimane
La diarrea può essere sintomo di varie condizioni patologiche, più o meno gravi, e quindi è sempre bene ricercare la causa di questo sintomo. A seconda del tipo di feci la diarrea può essere:
- osmotica
- secretoria
- steatorrea
- infiammatoria
- fittizia
Sarà compito del medico indagare sui sintomi ed arrivare alla causa, attraverso un’anamnesi accurata del paziente.
Cause principali di diarrea
Le cause possono essere molteplici, diverse anche a seconda della durata e della tipologia. Tra le più comuni si hanno:
- allergie o intolleranze alimentari ( come celiachia o intolleranza al lattosio )
- sindrome del colon irritabile
- morbo di Crohn
- colite ulcerosa
- infezioni intestinali
- malassorbimento
- disturbi pancreatici
- uso di farmaci
- ipertiroidismo
- tumori endocrini
- bulimia e disturbi alimentari in generale
- tossinfezioni alimentari
- conseguenza dell’immunodepressione ( come nel caso del trapianto di midollo )
- stress e irritabilità
Cosa mangiare in caso di diarrea?
Gli alimenti da preferire saranno tutti quelli astringenti, come
- riso e pasta poco condita
- alimenti leggeri e poveri di grassi
- mela e banana
- patate e carote
- carne o pesce magri, conditi con limone
Da evitare, invece:
- tuti gli alimenti che erano consigliati in caso di stipsi
- latte e latticini
- alcool
- bevande zuccherate
- succhi di frutta
- alimenti molto dolci e molto salati
- alimenti molto grassi e fritti
Per entrambe le problematiche intestinali risulta molto importante anche un’adeguata assunzione di acqua, fino a 2,5 l al giorno. Nel caso della stipsi aiuta la motilità intestinale, in caso di diarrea è fondamentale per bilanciare le perdite idriche che si hanno con le feci.
Anche l’assunzione di probiotici e fermenti lattici può essere importante in entrambi i casi, ma è sempre preferibile chiedere consiglio ad un professionista,
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